CINEMA: Buon Compleanno a Giancarlo Giannini!

Autentico orgoglio italiano, 74 anni fa nasceva a La Spezia il poliedrico artista Giancarlo Giannini.

 

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Straordinaria la sua carriera, spesa come attore, doppiatore, cantante, ballerino, registasceneggiatore, e costellata da un’ampissima gamma di interpretazioni.

Nel 1967 ha sposato l’attrice e regista Livia Giampalmo, da cui ha avuto due figli, Lorenzo e Adriano, e dalla quale ha poi divorziato. Dalla seconda moglie, Eurilla Del Bono, ha avuto altri due figli, Emanuele e Francesco.

Svariando con estrema disinvoltura dalla commedia all’italiana a pellicole drammatiche, ed utilizzando spesso numerosissimi dialetti, sia meridionali sia settentrionali, Giancarlo Giannini, rappresenta certamente oggi uno dei più importanti e preziosi artisti italiani in circolazione.

 



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Ricca di premi inoltre la sua carriera: nel 1973 si aggiudica il “Prix d’interprétation masculine” al Festival di Cannes per “Film d’amore e d’anarchia” e nel 1976 è candidato all’Oscar come “Miglior attore” per la sua interpretazione in “Pasqualino Settebellezze“, entrambi film diretti da Lina Wertmüller. Ha vinto ben sei “David di Donatello“, cinque “Nastri d’argento” e cinque “Globi d’oro“. Nel 2009 Giannini ha anche ricevuto una stella sulla “Italian Walk of Fame” di Toronto in Canada.

Vive la sua infanzia nel borgo di Pitelli e nel 1952 si trasferisce con la famiglia a Napoli, dove si diploma come perito elettronico presso la scuola Alessandro Volta di Napoli. Dopo la maturità, si trasferisce a Roma, dove studia recitazione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.

A Roma esordisce a teatro a soli 18 anni con “In memoria di una signora amica di Giuseppe Patroni Griffi“, accanto a Lilla Brignone.

 

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Successivamente il regista Beppe Menegatti gli affida la parte del folletto Puck in “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare.
È proprio il teatro a regalargli i primi successi, soprattutto grazie al “Romeo e Giulietta” di Franco Zeffirelli, che entusiasma addirittura il pubblico raffinato dell’Old Vic di Londra, e con “La lupa“, sempre sotto la direzione di Zeffirelli, accanto ad Anna Magnani.

Esordisce nel cinema nel 1965 con una parte nel film “I criminali della metropoli” di Gino Mangini. In quello stesso anno, dopo aver interpretato “Libido“, raggiunge la popolarità nel ruolo di protagonista dello sceneggiato televisivo “David Copperfield” , adattamento del romanzo omonimo di Charles Dickens firmato da Anton Giulio Majano che lo dirigerà ancora nel 1971 in “E le stelle stanno a guardare“.

 

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Fondamentale in quel periodo è anche l’incontro con la regista italiana Lina Wertmüller, con la quale in futuro lavorerà più volte, che nel 1966 gli offre il suo primo ruolo da protagonista nel musicarello “Rita la zanzara“, al fianco di Rita Pavone, al quale fece seguito nel 1967 “Non stuzzicate la zanzara” ma non riesce a imporsi fino al 1970, anno in cui interpreta “Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)” di Ettore Scola, nel quale comincia a tratteggiare la figura survoltata, mercuriale di sottoproletario che metterà a punto felicemente in pellicole successive.

Dopo altre prove di notevole interesse (è protagonista nel 1971 del thriller “La tarantola dal ventre nero” di Paolo Cavara e nel 1972 eccelle accanto ad Alain Delon in “La prima notte di quiete” di Valerio Zurlini), proprio dalla collaborazione con la Wertmüller nascono alcuni dei più celebri personaggi interpretati da Giannini, grotteschi e ironici: “Mimì metallurgico ferito nell’onore” del 1972), Tunin in “Film d’amore e d’anarchia” del 1973, il marinaio Gennarino Carunchio in “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” del 1974 e “Pasqualino Settebellezze” del 1975.

 

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Nel corso della sua lunga carriera, Giannini ha lavorato con molti dei migliori registi del panorama italiano; tra questi figurano Luchino Visconti (“L’innocente“, 1976), Sergio Corbucci (“Il bestione“, 1974; “Bello mio, bellezza mia“, 1982), Mario Monicelli (“Viaggio con Anita“, 1979; “I Picari“, 1988; “Il male oscuro“, 1990), Dino Risi (“Sessomatto“, 1973 e per la televisione “Vita coi figli“, 1990), Alberto Lattuada (“Sono stato io!“, 1973), Nanni Loy (“Mi manda Picone“, 1984, David di Donatello come miglior attore protagonista), Tinto Brass (“Snack Bar Budapest“, 1988), Franco Brusati (“Lo zio indegno“, 1989).

 

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Tra gli altri numerosi film da lui interpretati si ricordano “I divertimenti della vita privata” (1990) di Cristina Comencini, “Giovanni Falcone” (1993) di Giuseppe Ferrara e il dittico di Claudio FragassoPalermo Milano solo andata” (1995) e “Milano Palermo – Il ritorno” (2007): tra questi due titoli meritano di essere inoltre segnalati “Celluloide” di Carlo Lizzani (1996, altro David di Donatello come migliore attore protagonista), “La stanza dello scirocco” di Maurizio Sciarra (1998, Nastro d’argento come miglior attore protagonista), “La cena” di Ettore Scola (1998, altro Nastro d’argento, condiviso con tutto il cast artistico maschile), “Una lunga lunga lunga notte d’amore” (2001) di Luciano Emmer, “Ti voglio bene Eugenio” di Francisco Josè Fernandez (2002, altro David di Donatello come migliore attore protagonista) e, nel 2003, “Per sempre” di Alessandro Di Robilant, “Piazza delle Cinque Lune” di Renzo Martinelli, “L’acqua… il fuoco” di Luciano Emmer e “Il cuore altrove” di Pupi Avati.

Nel 1987 debutta nella regia con “Ternosecco“, seguito da “Ti ho cercata in tutti i necrologi” (2013).

 

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Dopo aver lavorato con Rainer Werner Fassbinder in “Lili Marleen” (1980), seguirono numerose apparizioni anche nel cinema statunitense, tra cui l’episodio “La vita senza Zoe” diretto da Francis Ford Coppola in “New York Stories” (1989), “Il profumo del mosto selvatico” (1995) di Alfonso Arau, “Hannibal” di Ridley Scott (2001, Nastro d’argento come miglior attore non protagonista), “Man on fire” (2004) di Tony Scott ed i film della saga di James BondCasino Royale” (2006) di Martin Campbell e “Quantum of Solace” (2008) di Marc Forster, in cui ha vestito i panni dell’agente segreto René Mathis.

 

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Giannini ha doppiato numerosi celebri attori stranieri, tra i quali Al Pacino (voce ufficiale dal 1995, in precedenza alternato con Ferruccio Amendola), Jack Nicholson (il cui doppiaggio nel film “Shining” fu lodato dallo stesso regista Stanley Kubrick), Michael Douglas (in “Wall Street” e nel suo sequel), Gérard Depardieu, Dustin Hoffman (ne “Il maratoneta“), Ian McKellen (in “Riccardo III“) e Ryan O’Neal (in “Barry Lyndon“). Molto celebre anche la sua interpretazione, nel 2002, nel film “Papa Giovanni – Ioannes XXIII” di Giorgio Capitani, nel quale presta la sua voce ad un altro grande personaggio del cinema: Edward Asner, che interpreta il Pontefice in età avanzata.

Ha doppiato David Hemmings in “Blow-Up“, Mark Frechette in “Zabriskie Point” e Jack Nicholson in “Professione: reporter“, Leonard Whiting in “Romeo e Giulietta“, Graham Faulkner in “Fratello sole, sorella luna“, Mel Gibson in “Amleto” e Jeremy Irons in “Callas Forever”.

Giannini è anche inventore, con notevoli risultati, frutto anche probabilmente della passione giovanile per l’elettronica. Una delle sue opere è, per esempio, il giubbotto pieno di gadget indossato da Robin Williams nel film del 1992 “Toys – Giocattoli” di Barry Levinson.

 

 

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Pubblicato da lavocedelmari

Giornalista